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160 orlandino


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Credo ch’Egli perfettamente bello
portassi barba e gran capellatura:
credo che ’l sparso sangue de l’Agnello
in croce terminasse ogni figura,
donde cred’io ch’uguali ad un pennello
sian quei da’ crini e quei da la tonsura:
ben credo che sol chierci fusser quelli,
che sempre eran a l’opre sue rubelli.
77
Cred’anco che, ad istanzia d’un malegno
pontifice de l’anno e farisei,
Pilato l’inchiodasse al crudo legno
con tanto scorno fra doi ladri rei.
Io credo ch’ivi a noi lasciasse un pegno
ed una tal memoria, che per lei
si cognoscesse a noi placato il cielo,
levando giú da gli occhi a Mòise il velo.
78
Parlo de la sua cruda passione
e del mirabil dono di sua carne;
la qual mangiando, tutte le persone
lascian l’antique coturnici e starne.
Credo che ’l bon Iesú per guiderdone
non voglia torti colli e facce scarne,
ma sol il cor; e cosí tengo e creggio:
se questo è mal, non parlo, ma vaneggio.
79
Credo che sia l’inferno e purgatorio
in altro mondo, e in questo il provo ancora;
onde con Paolo apostolo mi glorio
esser d’acerbi casi tratto fora
non giá col mio, ma sol col suo adiutorio,
lo qual grida con voce alta e sonora
pericoli nei monti e tempestati,
pericoli nel mar, e falsi frati.