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capitolo primo 19


48
Flagellasi d’ogni ora nel tenace
amor, che ha preso al capitan Milone;
non mai ritrova posa, non mai pace,
non mai gli scopre tanta passione;
troppo l’aspetto altier, troppo le piace
l’onor, le forze, gli atti del barone;
egli nol sa, ma sciolto va sicuro;
però da lei fu detto alpestro e duro.
49
Piú de le care cose cara tiene
questa donna gentil e bella, Carlo;
altra suora non ha, per che gran bene
le vuole e falle onor quanto può farlo;
pur, s’egli mai sapesse le catene
ch’avvinta l’hanno e l’amoroso tarlo,
penso contrastarebbe a tal amore;
ché piú alto maritarla tiene in core.
50
Dunque una giostra nova fu contento
per lei, ch’assai pregollo, di bandire:
a ciò la move l’aspro suo tormento
e ’l sfrenato desio c’ha di nodrire
l’occhio de folli sguardi; ma il talento
d’un cibo tal non sa se non mentire;
ché quanto mangi piú, piú senti fame,
né dramma po’ scemar di quelle brame.
51
Di Franza tutta, Spagna, d’Ingleterra,
d’Italia bella, Grecia e d’Alemagna
vengon giá tanti cavallier di guerra,
che l’Alpe ne son carche e la campagna.
La grande piaccia d’un steccato serra
Milon d’Angrante, e nulla vi sparagna,
perch’era il mastro ed orditor del tutto,
in fin ch’a l'esser suo l’ebbe construtto.