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selva seconda 301


Limerno. Oh divino spirito d’un fanciullo! ché veramente nel sino di Talia succiò le dotte mamme, né maggior fama ed onore si arreca lo autore che ’l commentatore loro.

Triperuno. Sono assai male insculpiti.

Limerno. Scriveli, prego, un’altra volta piú ad alto, e perché lo argomento loro in quello... sai? intagliali col ferro acuto.

Triperuno. Intendo.

DE SOMNO

H ic I aceo, E t R epens O culis N atat I ntima M ors, A t

D ivorum I mperio E st D ulcior A mbrosia.

LIMERNO

Tu quelli hai giá scritto? Oh quanto bene stanno! Fammi appresso un piacere, perché lo ingegno del giovenetto piú ognora posciasi addestrare: scrivi ancora un altro enigma non men di questo laborioso, lo quale dopoi la morte di Giulio pontifice, sotto Leone, fu nel candidissimo tumulo di Catarina, dal suo consorte crudelmente uccisa, sculpito, dove ella cosí parlando dice:

TUMULUS CATHARINÆ

CONfodit SORS ME VSum ROBoris ERige TUScha

Sphera, necis causa est non nisi nulla meae.

TRIPERUNO

Cotesta Catarina, se bene mi sovviene, fu gentilissima ed amorosa donna; a la quale fu giá mandato quel sonetto con un paio de guanti insieme, li capoversi del quale dicono lo nome suo: