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selva seconda 313


mancato una dramma, che questo asino da la bocca vostra non abbia parlato!

Fúlica. Anzi cosí chiaramente con queste mie orecchie io l’ho sentito ragionare, come ora facemo noi.

Limerno. Con diavolo! ch’un asino ha parlato?

Triperuno. Lasciamolo finire, caro maestro.

Limerno. Séguiti a sua posta.

Fúlica. — Confortativi — disse quella voce — o boni uomini, e non abbiate paura, ma siate di forte animo! — Per la qual cosa noi tutti sbigottiti, dattorno vòlti, guardavamo se alcuno vi fusse che noi, senza esserne avveduti, ascosamente ascoltasse. Ma nessuno vedendovi se non questo asino, che vecchissimo essere pareva e molto attempato, il quale quivi nel boschetto pasceva, essendo noi giá al fine pervenuti del nostro cammino, vie piú che innanzi, la pietosa e lamentevole voce udendo, temuto non avevamo, incomenciammo a stordire e forte temere, e varie cose fra noi stessi a rivolgere.

Laonde questo asino, alzata un poco la testa, quasi sorridendo, un’altra volta racconfortandoci disse: — Cacciáti da voi ogni gelata paura. Io sono a voi da Dio mandato a mostrarvi la cristiana e vera fede e sciolvervi ogni dubbio ed ogni vostra questione a finire e terminare.

Le quali parole udendo noi, quale e quanto fusse lo stordimento, voi da voi stessi puotete pensare: dico che tutti li capelli se ne arricciarono e, quasi perdute tutte le sentimenta, piú morti che vivi in terra cademmo. Ma ritornate poscia in noi le perdute forze ed il naturai vigore e rassicuratene alquanto, lo comenciamo a scongiurare ed a comandare da parte de Dio che, se ciò inganno fusse del diavolo, tosto indi si dipartisse. Ma egli, che veramente da Dio era, tutto immobil si stette; e per levarci ogni sospetto ed ogni dubbiosa mescredenza che ne l’animo nostro nasciuta fusse o nascerci potesse, con voce assai umana ed umile rispose cosí: — Quanto sia, figliuoli miei, da fuggire e biasimare l’essere sciocco e imprudente, e troppo agevolmente e di leggiero dare orecchie ed aver fede a visioni e parole, quantunque e buone e veracissime quelle ne paiano, io non potrei giammai con parole