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76 orlandino


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Non men Frosina pronta che sagace,
risponde: — Va’, donzello, e dilli presto
come Milone nel suo letto giace,
che per la giostra d’oggi è franto e pesto.
Allor Ruggier non fe’ del contumace,
ritorna in sala e con volpino gesto
parla ch’ognun intende, aver trovato
Milon stracco nel letto suo corcato.
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Tal scusa accetta Carlo e chi chi sordo
non è a saper il marzial costume,
perché le bastonate del bagordo
caccian sovente a l’oziose piume.
Dunque la festa seguesi d’accordo,
la qual non finirá che ’l bianco lume
del giorno trovaralli anco a saltare,
come ben spesso in corte suolsi fare.
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Frosina timidetta, che non save
come la sorte di Milon succede,
chiudelo in ciambra e seco tien la chiave,
poi su la danza occultamente riede:
Berta che quinci spera e quindi pave,
quando tornar a sé Frosina vede,
fatta zelosa, disse in voce piana:
— C’hai fatto con Milon, brutta puttana?
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Risponde a lei Frosina sorridendo:
— So ben che zelosia vi fa ciò dire:
non, come imaginate, condiscendo
sí largamente al dolce proferire!
Mai non provai, ma ben provar intendo,
farsi dal nostro medico guarire;
però, se star con lui mi cale e giova
a che portarne invidia di tal prova?