Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. I, 1912 – BEIC 1822978.djvu/302

Da Wikisource.
296 iv - seconda edizione delle


riconciliare. Io grido allora vendetta con quella turba di tapini co’ quali divido il pane e le lagrime, e ardisco ridomandare in lor nome la porzione che hanno ereditato dalla natura, madre benefica ed imparziale.

Sí, Teresa, io vivrò teco; ma io non vivrò se non quanto potrò vivere teco, ma teco soltanto. Tu sei uno di que’ pochi angioli, sparsi qua e lá su la faccia della terra per accreditare la virtú ed infondere negli animi perseguitati ed afflitti l’amore dell’umanitá. Ma, s’io ti perdessi, quale scampo si aprirebbe a questo giovine infastidito di tutto il resto del mondo?

Se poco fa tu l’avessi veduta! Mi stringeva la mano, dicendomi: — Siate discreto; e in veritá, quelle due oneste persone mi pareano compunte; e se Olivo non fosse stato infelice, avrebbe avuto anche oltre la tomba un amico?...

Ahi! — prosegui dopo un lungo silenzio, — per amar la virtú, conviene dunque vivere nel dolore? — Lorenzo, Lorenzo! l’anima sua celeste risplendeva ne’ lineamenti del viso.

29 aprile.

Vicino a lei io sono sí pieno della esistenza, che appena sento di esistere. Cosí, quand’io mi desto dopo un pacifico sonno, se il raggio del sole mi riflette sugli occhi, la mia vista si abbaglia e si perde in un torrente di luce.

Da gran tempo mi lagno della inerzia in cui vivo. Al riaprirsi della primavera mi proponeva di studiare botanica; e in due settimane io aveva raccolte alcune centinaia di piante, che adesso non so piú dove sieno. Mi sono assai volte dimenticato il mio Linneo sopra i sedili del giardino o appiè di qualche albero: l’ho finalmente perduto. Ieri Michele me ne ha recati due fogli tutti umidi di rugiada, e stamattina mi raccontava che il rimanente era stato malconcio dal cane dell’ortolano.

Teresa mi sgrida: per contentarla mi pongo a scrivere; ma, sebbene incominci con la piú bella vocazione che mai, non so andar innanzi per piú di tre righe. Mi propongo mille argomenti, mi s’affacciano mille idee; scelgo, rigetto, poi torno a scegliere;