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VI

Libertá Eguaglianza

IL GENIO DEMOCRATICO

MANIFESTO

[maggio 1798]


[Dalla riproduzione fattane da Camillo Antona-Traversi, nella Rassegna emiliana, a. II, fasc. 7, luglio 1899, pp. 45-8.]

Tutti s’interessano delle notizie straniere, molto piú di quelle che hanno relazione con lo stato attuale della repubblica. Gli occhi dell’Europa stan intenti ai congressi di pace, alla guerra fra l’Inghilterra e la Francia ed alle spedizioni di Bonaparte. L’interesse, l’ozio, la curiositá vanno tutto giorno tessendo la storia di questa o di quella sconfitta: uno predice vittorie, mentre l’altro va magnificando il valor de’ nemici; questo ha in pugno la pace, nel tempo stesso che l’altro vede calare dall’Alpi un torrente di truppe per rincominciare la guerra. E non in Bologna o nella Cisalpina soltanto, ma in tutta l’Italia, e per l’Europa tutta si vann’agitando i contrari partiti, per conseguenza i falsi rumori: quindi tutte le falsitá, tutti i calcoli, tutte le notizie, che a dispetto della veritá e della ragione c’innondano co’ pubblici fogli. Ma, se la nostra posizione geografica non ci mette a portata di raccogliere e di spargere rapidamente tutte le novelle del giorno, noi invece siamo al caso, appunto per la loro tardanza, di pesare le piú importanti e di non scegliere che le piú vere. Poche dunque saran le notizie straniere del Genio democratico, ma tali da non lasciare in dubbio chi legge sulla loro autenticitá.