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86 | ii - ultime lettere di iacopo ortis |
LETTERA VIII
4 ottobre.
Per questa volta te la do vinta: ti ho descritto con amplificazione l’unico difetto di quell’ottimo giovane, e della sua virtú non ti ho fatto che un misero cenno. Umana razza!
LETTERA IX
9 ottobre.
Oh, quella ragazzetta è pur cara! Bionda e ricciuta, occhi azzurri, guance pari alle rose; fresca, candida, paffutella... pare una Grazia di quattr’anni. Se tu la vedessi corrermi incontro, aggrapparmisi alle ginocchia, fuggirmi perch’io la siegua, negarmi un bacio, e poi improvvisamente attaccarmi que’ suoi labbruzzi alla bocca! Oggi io mi stava su la cima d’una ficaia a cogliere le frutta pel pranzo: quell’innocente tendeva le braccia e, balbettando, pregavami che «per caritá non cascassi».
Che bell’autunno! Addio Plutarco!... sta sempre chiuso sotto il mio braccio.
Sono tre giorni ch’io passo la mattina a colmare un canestro d’uva e di persiche, ch’io copro d’umide foglie, avviandomi in séguito lungo il fiumicello; e, giunto alla villa, desto tutta la famiglia di Teresa canticchiando le canzonette della vendemmia.
LETTERA X
23 ottobre.
Piú volte incominciai questa lettera; ma la faccenda andava assai per le lunghe: e la bella giornata..., la promessa di trovarmi da Teresa per tempo..., e la solitudine (ridi?), la solitudine mi distraeva. Ier l’altro e ieri mi sveglio proponendomi di