Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. II, 1913 – BEIC 1823663.djvu/105

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varianti 99


p. 59, l. 23, Z e L, camera perplesso lucerna che ardeva tuttavia

 » l. 24, Z e L, agonizzante

 » l. 25, Z e L, e perché nessuno s’affrettò a casa del

 » l. 27, Z e L, corse anch’esso

 » l. 28-31, Z e L, nel giardino di casa T***, mentre Teresa scendeva per uscire di casa con suo marito, il quale appunto dicevale come dianzi avea risaputo che in quella notte Iacopo non era altrimenti partito; ed ella sperò di potergli dire addio un’altra volta. E, scorgendo il servo da lontano, voltò il viso verso il cancello donde Iacopo soleva sempre venire; e con una mano si sgombrò il velo che cadevate sulla fronte, e rimirava intentamente, costretta da dolorosa impazienza di accertarsi s’ei pur veniva. E le si accostò a un tratto Michele, domandando aiuto, perché il suo padrone s’era ferito, e che non gli parea ancora morto; ed essa ascoltavalo immobile con le pupille fitte sempre verso il cancello: poi, senza mandare lagrima né parola, cascò tramortita fra le

 » l. 33, Z e L, del suo trovò

 » l. 37, Z e L, cavato

p. 60, l. 4, Z e L, movendo

 » l. 5, Z e L, dal petto

 » l. 6, Z e L, rappresa su la ferita

 » l. 7, Z e S, sollevò riguardandolo

 » l. 8, Z e L, braccio, come per

 » l. io, Z e L, alzò

 » l. 12, Z e L, il cuore lasciando perdere

 » l. 13, Z e L, che andava

 » l. 14, Z e L, di sangue, se

 » l. 23, Z e L, continuare

 » l. 24, Z e L, ove m’era convenuto indugiare

 » l. 25, Z e L, fui sopraffatto

 » l. 26, Z e L, muti

 » l. 27, Z e L, che non salissi

 » l. 30, Z e L, Non so

 » l. 33, Z e L, finché venne

 » l. 36, Z e L, dietro al