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iv - commentari della storia di napoli 223


di campagna, bastare un pugno di veri patriotti. Aspirare Manthoné alla dittatura; sí sí; serva, finché se ne ha mestieri, e poi sia pugnalato. Cosí dalla tribuna si dissiparono gl’inimici. Lascinsi da parte Abruzzo, Terra di Lavoro e Campania. Guardie nazionali di Gaeta e Capua le frenano; e Carafa d’Andria. Dominsi i ribelli di Puglia e l’armata di Ruffo: il resto agevole. Matera, uno de’ primi fuorusciti napoletani, giá dai francesi, con cui guerreggiò, appresa l’arte e fama e ladreria, fatto, per avere in una battaglia salvato il general Berthier, capo di brigata, serví co’ francesi tutta la campagna d’Italia, e Spanò, capo della legione campana, furono scelti per questa spedizione. Al primo si unirono, fungendo come soldati, tutti gli ufficiali da Manthoné presi al soldo della repubblica, con ordine di arruolar truppe nella Puglia, formare legioni e riprendere il loro grado; a questi si aggiunsero i fuggiaschi pugliesi e il generale Federici: colonna questa di tremila, sei cannoni. S’avviò verso Poggio reale ad Avellino. Spanò, con duemila e due pezzi d’artiglieria, andare per Portici a Nocera, esplorare e riferire.

Formansi a Napoli i calabresi1: custodiscono Castelnuovo, dal governo tolto non senza ragione alle guardie nazionali. Ben se ne mostrano degni. Scrivono che combatteranno. Saranno o liberi, o morranno vendicati. Rispose Manthoné ringraziando e rianimandoli: poi si volse a’ patriotti della Sala. Non turbassero l’operazioni con dicerie; andassero a combattere; in pace, dopo la vittoria, sacrificassero i loro salvatori, se avevan voglia; ma prima lasciassero salvar la patria, senza di che e gli accusatori e gli accusati erano involti in eguale rovina. Per dare alla cittá spettacolo e conforto, si schierò la fanteria nella strada di Toledo, la cavalleria nelle piazze e la truppa assoldata presso Castelnuovo. Si trassero quindi i prigioni e le bandiere riportate da Macdonald. Trascinansi per terra vergognosamente; passano legati i prigionieri, per lo spavento moribondi. Arrestansi sul piedistallo dell’albero della libertá posto su la piazza,

  1. Formavano i calabresi duemila uomini di tutte buone schiatte: meno (?) questi tutto aveano perduto e di tutto disperavano [F.].