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318 vi - commento alla «chioma di berenice»


Ma ne’ Fasti (lib. iii, 513) lo stesso poeta canta questa Corona fabbricata da Vulcano, regalata a Venere, e dalla diva ad Arianna. Assunta con Bacco in cielo, la Corona divenne asterismo. Chi piú desidera intorno a questi argomenti, legga Tertulliano (De coronis, cap. 7) ed il suo cementatore Rigalzio. Questo asterismo di Arianna, la corona, la lira ed il canto, essendo cose aggiunte parte da Teseo, parte da Orfeo e da Ercole a’ giuochi olimpici, sono state poi trasferite dalla terra al cielo. Di che distesamente il Bianchini (Istoria universale, deca iii, secolo xxviii, cap. 28, sez. 5).