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Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. II, 1913 – BEIC 1823663.djvu/80

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74 varianti

p. 304, l. 5, M, essi mi hanno ammonito

»l. 6, Z e L, importa andrá egli il riccolto

»l. 7, Z e L, Patiremo del caro. Or pregovi, signor mio, perdonatemi

»l. 9, Z e L, Galantuomo, non date noia a nessuno, perché starete a rischio a ogni modo o di inimicarvi il ricco o di maltrattare il povero. Quanto a me, non occorre pensarvi. M, non offendete ingiustamente niuno.

»l. 13 sgg., Z e L, E si partí. E fará forse peggio; gli ha un certo che di sfacciato nel viso; eia ragione degli animali ragionevoli, i quali non sentono verecondia, è ragione perniciosissima a chiunque ha che fare con loro.

»l. 25, M, Un braccio le sosteneva la testa e l’altro pendea mollemente. Giacea il suo bel corpo abbandonato sopra un sofá.

»l. 30, Z e L, trasparire

»l. 31-2, Z e L, posso piú

»l. 34, Z e L, di mammole ch’essa

p. 305, l. 10, M, immobile, senza osare di offrirle un sospiro

»l. 13-14, Z e L, con pietá

»l. 14, Z e L, tacere

»l. 16, Z e L, del sentimento del dolore

»l. 23, Z e L, adesso! Or

»l. 26, Z e L, assegnata

»l. 29, Z e L, che ricca

»l. 34, Z e L, Shakespeare, tre

p. 306, l. 1-2, M, mia fantasia

»l. 5, M, Eterno veggo

»l. 22, Z e L, sbrancate» 1. 23-4, M, more, muggono

p. 307, l. 2, M, Z, L, pallide; M, oscurano

»l. 4, Z e L, trovo

»l. 14, Z e L, e il presentimento della mia fine

»l. 19, Z e L, non la

»l. 27, Z e L, Teresa.
14 maggio. Anche iersera, tornandomi dalla montagna, mi posai stanco sotto que’pini; anche iersera io invocava Teresa.

»l. 30, L, sbigottitesi

»l. 31, M, a nome

»l. 32, L, raffigurandomi

»l. 33, Z e L, mi rizzai

p. 308, l. 1, M, (per errore tipografico?) lungi

»l. 2, M, (per errore tipografico?) venere

»l. 7, M, la mia fantasia me lo dipinge

»l. 7-8, Z e L, appoggiato al

»l. 9, Z e L, la beltá immortale di