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Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. III, 1920 – BEIC 1824364.djvu/103

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lungo la francia e l'italia 97


una specie di dilezione per tutte, non sia capace d’amarne debitamente una sola.

Eh bien! monsieur l’anglaís — mi diss’egli festevolmente, — Ella non viene a spiare la nudità della nostra terra, e gliel credo; né encore, direi forse, la nudità delle nostre donne; ma la mi passi una congettura: se, par hasard, le cadesse per la via sotto gli occhi si fatta vista, non le rincrescerebbe, credo. —

Ho in me non so che, che ripugna ad ogni minima insinuazione immodesta: e spesso nella piacevolezza della chiacchiera mi sono provato di vincermi; ma, sebbene dopo incredibili sforzi io abbia in un crocchio di dodici donne lasciato correre un centinaio di barzellette, non avrei ad ogni modo potuto avventurarne una sola, nemmeno la piú innocente, con una donna a quattr’occhi, quand’anche dovesse aprirmisi il paradiso.

— La mi perdoni, monsieur le comte — gli diss’io. — Quanto alla nudità della terra, se gli occhi miei la vedessero, si poserebbero lagrimosi sovr’essa; ma quanto alla nudità delle donne — e la fantasia mi fe’ tosto arrossire — io sono tanto evangelico, e la carità del prossimo mi muove per tutto quello ch’esse hanno di debole, ch’io la coprirei d’un drappo, se trovassi modo a gittarlelo addosso1. Bramo bensí di spiare la nudità de’ loro cuori, e a traverso i vari travisamenti de’ costumi, de’ climi e delle religioni, discernere ciò che hanno di meglio, per modellarvi anche il mio: ed eccole perché venni. Non ho dunque, monsieur le comte, visitato il Palais-royal, non il Luxembourg, non la façade du Louvre; non ho ambito d’impinguare i cataloghi che abbiamo di quadri, di statue e di chiese: nel mio pensiero ogni bella persona è un bel tempio, dov’io son vago d’innoltrarmi a fine di ammirare le immagini originali e gli schizzi abbozzati che vi si appendono, piuttosto che la stessa Trasfigurazione,

  1. «Et eras nuda, et transivi per te, et vidi te: et ecce tempu, tuum, tempus amantium; et expandi amictum meum super te». Ezech., cap. xvi, 8 [F.].