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Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. III, 1920 – BEIC 1824364.djvu/121

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lungo la francia e l'italia 115


LVI

LE DIMANCHE

PARIGI

Era domenica. E La Fleur, entrando a recarmi il caffè, il panetto ed il burro, mi s’affacciò cosí rabbellito, ch’io alla prima nol ravvisava.

S’era tra noi pattuito a Montreuil ch’io gli avrei dato un cappello nuovo con bottone e gancio d’argento e, come si fosse giunti in Parigi, quattro louis d’or pour s’adoniser; e, sia detto in sua lode, il povero giovanotto aveva fatto miracoli, perch’ei s’era comperato un buon abito di scarlatto lustro e vistoso, e calzoni consimili, portati: diceva egli: — Non però vagliono uno scudo di meno. — Lo avrei soffocato per turargli la bocca: avevano sí bella apparenza, ch’io (e sapeva che non poteva essere), ma io avrei lasciato che la mia fantasia credesse ch’io li avessi allora allora staccati dalla pezza per quel ragazzo, e dimenticarmi cosí che ei si fosse rivestito nella rue de la Friperie1.

Ma il cuore in Parigi non patisce di sí fatta delicatezza.

Inoltre, s’era comperato una bella sottoveste di raso ricamato con bizzarria, attempatella, per vero dire, ma ripulita con amore: e l’oro del ricamo spiccava tuttavia; e, perché il colore del raso teneva piú dell’aerino che dell’azzurro, s’accordava graziosamente alla tinta dello scarlatto.

Inoltre, aveva spremuto da quelle monete una borsa nuova per la sua coda col solitaire2; ed il fripier ha dovuto, volere o non volere, dargli per giunta un paio di cinturini d’oro pe’ suoi calzoni.

Inoltre (e questi con quattro lire di suo) s’era comperati de’ manichini di mussolino bien brodés, e, con altre cinque delle sue

  1. Via de’ rigattieri [F.].
  2. Spillone con un berillo puntato nel cappio della coda [F.].