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124 vii - viaggio sentimentale di yorick


LX

L’ATTO DI CARITÀ

PARIGI

Chi sdegna o sospetta di passare al buio per un chiassuolo sarà forse un egregio uomo dabbene e destro a mille negozi, ma un buon «viaggiatore sentimentale» non mai. Assai cose, che accadono a sole chiarissimo e su per le vie larghe e frequenti, le vedo, ma non le guardo. La natura è vergognosa, né s’attenta d’agire alla presenza di spettatori; bensí in qualche appartato cantuccio ti lascia vedere taluna delle sue brevi scene, che equivalgono alla quintessenza di tutti i sentimenti stillati da una mezza dozzina di tragedie francesi: tragedie per altro bellissime assolutamente; e le si confanno del pari al predicatore e all’eroe; e perciò, ogni qualvolta mi trovo in impegno piú solenne assai dell’usato1 io nelle mie prediche m’aiuto di quelle tragedie; e, quanto al testo, la Cappadocia, il Ponto e l’Asia, la Frigia e la Pamfilia son ottimi testi quanto ogni altro della Scrittura2.

  1. E appunto in que’ di occorse a Yorick una solenne occasione di predicare nell’oratorio de’ protestanti in Parigi; e ne fu richiesto da lord Herfort, ambasciadorè d’Inghilterra, che avea corredato sontuosamente di nuove suppellettili il suo palazzo, e Parigi impazziva in folla a vederlo. Yorick salí in cattedra col testo: «Disse il re Ezechia al profeta: — Ho mostrati allo straniero i miei vasi d’oro e le mie concubine; né ho lasciato chiuso tesoro veruno della mia casa. — Disse il profeta: — Tu hai operato da stolto». — Isaia, xxxix. Vedi Lettere di Sterne [F.].
  2. Non va inteso, come pare alla prima nell’originale: «ottimi testi quanto uno della Scrittura»; perché anzi queste parole si leggono negli Atti degli apostoli. «Et qui habitant Cappadociam, Pontum et Asiam, Phrygiam et Pamphyliam» (cap. ii, 9, 10): E qui Yorick tende a deridere anche la povertà orgogliosissima del teatro francese, che non ha, come l’inglese, tragedie desunte dalla storia patria, le quali mostrano piú opportunamente al popolo i vizi, le virtú e l’indole de’ suoi antenati [F.].