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162 vii - viaggio sentimentale di yorick


— In parola, e in onore, signora mia1, io nemmeno per l’impero del mondo... — e stesi in via d’asserzione il mio braccio2 oltre il3 letto; e voleva dire ch’io non avrei violato4 mai la minima idea del decoro. Senonché la cameriera, intendendo che si veniva a parole e temendo5 non si trascorresse all’ostilità, sbuccò pian pianoí6 dal suo stanzuolo e, brancicando alla meglio in quell’oscurissimo buio7, penetrò furtiva nell’angusto trammezzo8 che divideva i due letti, e s’avanzò tanto che si trovò per l’appunto fra me e la signora: cosí che la mia mano, stendendosi, pigliò la cameriera per. . . . . . . . . . .



  1. gliel’accerto
  2. il braccio mio (ma prima: il m. b.)
  3. fuor del
  4. perduto
  5. sospettando che
  6. chiotto chiotto
  7. e b. in quel buio fitto
  8. angustissimo stretto