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34 vii - viaggio sentimentale di yorick


— Né occorre che me la spieghiate — m’interruppe ella, posando fra le mie la sua mano. — Rare volte, mio buon signore, un uomo s’accinge a una offerta di cordialità verso una donna, e che essa non n’abbia presentimento un po’ prima.

— Ed è un’arme che la Natura le dà — risposi io — per sua preservazione immediata.

— Non però credo — diss’ella, mirandomi in viso — ch’io avessi dovuto star in sospetto; anzi, per trattarvi candidamente, io disegnava già d’accettare; e se — e tacque alquanto — Síi — continuò, — credo che la vostra amorevolezza m’avrebbe confortata a narrarvi una storia, per cui la pietà sarebbe stata l’unica cosa pericolosa del viaggio. —

E, mentre parlavami, non le spiacque ch’io le baciassi e ribaciassi la mano; e, con uno sguardo affettuoso misto di rincrescimento, uscí della sedia, e disse: — Addio. —

XVIII

SU LA VIA

CALAIS

Non ho, da che vivo, sbrigato piú speditamente d’allora un negozio di dodici ghinee. Il tempo, dopo quell’«addio», m’era grave; vidi che ogni momento si sarebbe pigramente raddoppiato per me fino a che non avessi pigliato le mosse: ordinai sul fatto i cavalli, e m’affrettai verso l’albergo.

— Re del cielo! — esclamai, nell’udire che all’oriuolo della città batteano le quattro, e accorgendomi ch’io mi trovava da poco piú d’un’ora in Calais.

Vedi che gran libro può in sí breve tratto di vita arricchir d’avventure chi s’affeziona col cuore a ogni cosa, e chi, avendo occhi per vedere ciò che l’occasione ed il tempo gli vanno