Pagina:Foscolo - La chioma di Berenice, 1803.djvu/128

Da Wikisource.
122


Virginis et saevi contingens namque Leonis
     Lumina, Callisto justa Lycaonidi, 66

varianti.

Guglielmo Cantero trasloca i versi dal 55 sino al 64, leggendoli con ordine più gramaficale che lirico e con le sue varianti.

     Jpsa suwn Zephyriùs eo Jamulum legarat,
          Graia Canopiis incola litoribus;
     Isque per aetherias me tollens avolat auras,
          Et J^eneris casto collocat in gremio.
     Vi/idulum a fletu, cedentem ad tempia Deùnij me
          Sidus in antiquis Diva nopum posuit:
     Scilicet in vario ne solum limite coeli
          Ex Ariadneis aurea temporibus
     Fixa corona Joret; sed nos quoque J’ulgeremus
          Devotae Jlavi nerticis exuviae j
     T^irginis et saevi contingens etc.

Verso 66. Principe, mss. Ambrosiani 4, ediz. 1475, Corradmo, Licaonia. Ediz. antiche 1487, 1488, Aldine,. Mureto, tutti sino al Doering^w^f/.T Licaoniae. Vossio solo, seguito poi dal Volpi, torna alla lezione justa ma scrive Licaanida. Altri juxta, Ugo Grozio Callistoi.

note. Versi 64 — 66.

d’Arianna tende con l’antico esempio a fare più credibile la nuova metamorfosi.

}}

Virginis et leonis. Descrive la posizione della costellazione Berenicea. Se n’é detto verso la fine dei discorso iii, ove puoi vedere intorno al Leone ed alla Vergine; nè è prezzo dell’opera il ripetere qui le infinite sentenze intorno a queste due costellazioni, per le quali sarebbe d’uopo d’un trattato.

Callisto justa lycaonidi. Justa per juxta abbreviando l’ultima sillaba il cbe è mostrato dal Volpi con esempj in altre parole dello stesso Catullo. Scelgo Lycaonidi fra