Pagina:Foscolo - La chioma di Berenice, 1803.djvu/132

Da Wikisource.
126 note. Versi 67 — 68.


latitudine d’Alessandria. Noi non possiamo vedere il tramonto dell’Orsa, come non possiamo vedere il levare della Crociera, asterismo per certa divina sapienza profetizzato dall’Alighieri prima che fosse scoperto dagli astronomi. Perocché tutte le stelle dell’opposto emisfero le distanze delle quali dal polo antartico sono minori della latitudine non si vedono sorgere mai: onde Dante Purg. i.

     O settentrional vedovo sito!
     Poichè privato se’ di mirar quelle.

2.° Se anche si concedesse che l’Orsa tramonta, non poteva mai tramontare con la costellazione Berenicea precorrendo Arturo. Quelle stelle prima tramontano che son più lontane dal polo. Or si sovvertirebbe l’eterna armonia del cielo sei Orsa che è più presso alla polare, tramontasse unitamente alla chioma che precorre anzi Arturo perché più di Arturo è lontana dal polo. Similmente inesatto è Ludovico Savioli nell’elegia xv de’ suoi Amori. dove cauta l’avvicinarsi del giorno.

          Orsa che in ciel più pallida
               Col tuo Boote splendi,
               Tu mie speranze inutili
               Involi, e al mar discendi.

Ma Ovidio che fu pur l’esemplare del Savioli parlando anch’egli del dì imminente non dice che l’Orsa si tuffasse , ma che aveva compiuto il suo giro volgendosi all’oriente. Trist. i eleg. iii verso 47.

Jamque morae spatium nox praecipitata negabat,
     Versaque ab axe suo Parrhasis Arctos erat.

Dice bensì che a quell’ora Boote tramonta: Fast, v verso 733.

Auferet ex oculis veniens Aurora Boolen.