Pagina:Foscolo - La chioma di Berenice, 1803.djvu/9

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A GIOVAN BATTISTA NICCOLINI

fiorentino

Ho tentato di porre in tutto il suo lume il poema di Callimaco per la chioma di Berenice, e mando a te il mio lavoro come premio della tua devozione a’ poeti greci, e come nuovo testimonio della nostra amicizia. Veramente questa impresa presume maggiori studi di quelli che la fortuna e la giovinezza passata fino ad ora fra le armi e l’esilio, mi possono aver conceduto. Pure, se confronterai questo commento e la mia traduzione con quelle degli altri, non avrai, spero, a vergognare per l’amico tuo. E se tu trovassi ch’io possa essere superato da chi verrá, non troverai certamente ch’io non abbia avanzato chi mi ha preceduto. Però, dove io avessi mancato,