Pagina:Foscolo - Poesie,1856.djvu/242

Da Wikisource.
224 le grazie

Ospitali, e di cólti, e di beate
Città: vide le pompe, e le amorose
Gare, e i regj conviti; e d’ogni parte
Correan d’Asia i guerrieri e i prenci argivi
205Alla reggia di Leda. — Ah, non ti fossi
Irato, Amore!1 e ben di te sovente
Io mi dorrò, dacchè le Grazie affliggi.
Per te, all’arti eleganti, ed a’ felici
Ozj, lascivie sottentraro, e molli
210Ozj, e spergiuri a’ Greci: indi la dura
Vita, e nude a sudar nella palestra
Le maschili fanciulle, onde salvarsi,
Amor, da te. Ma quando eri peranco
Alle Grazie non invido fratello,
215Non a più lieta, il Sol, nè a più gentile
Terra splendeva.2 Qui di Fare3 il golfo
Riscintillante placido alla Luna,
Cinto d’armonïosi antri a’ delfini:
Qui Sparta e le fluenti dell’Eurota4
220Gradite a’ cigni; e Mêssa5 offria securi
Ne’ suoi boschetti alle tortore i nidi:
Qui d’Augía6 ’l pelaghetto, invïolato
Al pescator, dacchè di mirti ombroso
Era lavacro al bel corpo di Leda,
225E della sua figlia divina. Amicla,7
Terra di fiori, non bastava ai serti
Delle vergini spose: d’ogn’intorno

    sua topografia; e, quanto a’ costumi, qual era a’ tempi di Leda, quando la corte di Sparta era elegantissima, e vi concorrevano tutti i principi della Grecia. — La sua decadenza nelle arti eleganti è ascritta all’adulterio di Elena, perchè le Grazie sono protettrici delle virtù coniugali. (F.)

  1. 206. L’Amore veemente affligge i sentimenti dilicati del cuore, e genera la tristezza, che distrugge la grazia (F.)
  2. 213. Gli Spartani, anche ne’ tempi severi della repubblica, sacrificavano alle Grazie. (F.) Anzi è notabile ciò che ne raccontano alcuni moderni viaggiatori, cioè che fra le informi rovine dell’antica Sparta si ravvisa tultora l’ara delle Grazie.
  3. 216 Fare fu antica città sul golfo di Messenia, presso l’imboccatura del fiume Pamiso. (Pausania.) È rammentata da Omero nel catalogo delle navi. (Iliad., lib. 2.)
  4. 219. L’Eurota, celebre fiume della Laconia che scorreva presso Sparta.
  5. 220. Mêssa, città anch’essa della Laconia e, rammentata da Omero.
  6. 222-223. Augia, città della Licaonia, è detta amabile da Omero, che la nomina nel catalogo delle navi. Pausania e Plutarco narrano, che vicino ad essa era uno stagno chiamato di Nettuno, ove niano usava pescare per timore di essere trasformato in pesce, secondo la minaccia di un’antica tradizione.
  7. 225. Amicla, fu patria di Leda. Omero la rammenta nel catalogo; e, secondo Strabone, era situata venti stadj lungi da Sparta, verso il mare, alle radici del Taigeto.