Pagina:Foscolo - Poesie,1856.djvu/258

Da Wikisource.
240 le grazie

Le lor ime correnti, desïoso
Di più freschi lavacri, onde rifulga
Sovra le piume sue nitido il Sole.
265Fioritelo di gigli. Al vago rito
Donna l’invia, che nella villa amena
De’ tigli (amabil pianta, e a’ molli orezzi
Propizia, e al santo coniugale amore)1
Nudrialo afflitta; e a lei dal pelaghetto
270Grato accorrea, agitandole l’acque
Sotto i lauri tranquille.2 — O nuova speme
Della mia Patria, e di tre nuove Grazie
Madre, e del popol tuo; bella fra tutte
Figlie di regi, e agl’Immortali amica!3
275Tutto il cielo t’udia quando al marito
Guerreggiante a impedir l’Elba ai nemici
Pregavi lenta l’invisibil Parca
Che accompagna gli Eroi, vaticinando
L’inno funereo, e l’alto avello, e l’armi
280Più terse, e giunti alla quadriga i bianchi
Destrieri eterni a correre l’Eliso.4
Tutto il cielo t’udia quando tendesti
Le rosee braccia, e de’ tuoi figli al padre
Men crude le funeste ire pregavi

  1. 266-269. La villa Buonaparte in Milano, presso i passeggi pubblici. Ivi tuttavia si vedono bellissimi tigli, e cigni, che rallegrano le acque di quel luogo ameno, prediletta dimora della Principessa di cui parla il Poeta.
  2. 270. Il Cigno accorre a chi lo chiama. (Salerne citato dal Buffon.)
  3. 271-274. Riferisco qui una variante che trovo nel MS., sperando che ciò non sarà discaro ai lettori. Questi versi, scritti certamente dopo il 1815, sieno nuova testimonianza della soave memoria che lasciano di sè ne’ Popoli, e negli intemerati scrittori, degni rappresentanti de’ Popoli, quei mortali, che, collocati in alto dalla Fortuna, usano del favore di essa a beneficare il genere umano.
    La variante è questa:
    .   .   .   .   .   .   .   .   .   .   .   .    — O di clementi
    Virtù ornamento nella reggia insubre,
    Finchè piacque agli Dei! O agl’infelici
    Cara tutela, e di tre regie Grazie
    Genitrice gentil; bella fra tutte
    Figlie di regi, e, al par delle celesti
    Dive, diletta al sire alto d’Olimpo!
    E mi giova aggiungere che il Poeta, il quale con questi versi rendeva omaggio al vero relativamente alla Principessa di cui è parola, intorno a cosa che pur la riguarda non avea dubitato di schernire la moltiplice turba degli adulatori, e il fasto del più potente degli uomini coll’arguto componimento che trovasi a pag. 176 di questo volume.
  4. 276. Ciò avvenne durante l’ultima guerra sostenuta da Napoleone in Germania, uno de’ cui principali fiumi è l’Elba, nel 1814.