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poesie giovenili. | 295 |
BONAPARTE LIBERATORE.
ODA
del liber’uomo niccolò ugo foscolo.
I.
Dove tu, Diva, dall’antica e forte
Dominatrice libera del mondo,
Felice all’ombra di tue sacre penne,
Dove fuggisti, quando ferreo pondo
5Di vile e fera tirannia le tenne
Umil la testa fra servaggio e morte?
Te seguir le risorte
Ombre de’ Bruti, ai secoli mostrando
Alteramente il brando
10Del padre tinto e del figliuol nel sangue.
Te, o Libertà, se fra le gelid’onde
Del Danubio e del Reno
Gisti con genti indomite guerriere;
Te, se t’accolse nel sanguigno seno
15Brittannia, e t’avvincea mortifer’angue;
Te, se al furor di mercenarie spade,
Dell’Oceán dalle vietate sponde
T’invitâr meste e del tuo nome altere
Le americane libere contrade;
20O le batave fonti,
O ti furon ricetto,
Coronati di gel gli elvezj monti;
Or che del vero illuminar l’aspetto
Non è delitto, or io te, Diva, invoco:
25Vieni, e la lingua e il petto
Mi snoda e infiamma de’ tuo santo foco.
II.
Ma tu dell’alpe dall’eccelse cime,
Al rintronar di trombe e di timballi,