Pagina:Foscolo - Poesie,1856.djvu/57

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: dritto

Quest’è, che spetta a ogni uom: ma di tal morte...
Di tal... quest’è dritto di re: varrommi.
Ippodamia. Tïeste?...
Atreo. Ei regicida.
Ippodamia. Oh ciel!... vorresti...
Punir delitti con maggior delitto.
Atreo. Altro ve n’ha del suo maggior? – Sì... forse...
Altro ve n’ha: ma non delitto; è santo
Anzi il castigo, ed il furor d’un sire.
Ippodamia. Deh! ti scorda quell’onta.
Atreo. Onta è di sangue,
E sangue vuolsi, ond’obbrïarla.1.

Ippodamia
Figlio...

Pietà, figlio, pietà. – Passa, nè degna
D’un sol guardo la madre; ahi! che Tïeste
È già perduto. – Figli miei, qual mai
Trassevi odio di voi? Perchè nel vostro
Sangue lavate le man vostre? Ahi lassa!
Non m’udì già Tïeste; e m’ode or meno
Atreo, quanto più offeso, più feroce.
Cadrà Tïeste... Sì! Ben cadrà meco
Che mal posso soffrir vista più rea
D’eccessi: troppe omai già ne soffersi.2.

FINE DELL’ATTO QUARTO

  1. Parte seguito dalle Guardie
  2. Parte