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IX.

Di Tullio Laurea.

(III, 25, 64.)


Ospite, che, l’eolia
     Tomba radendo, valichi.
     In lei non creder chiusa
     Nè spenta me di Mitilene Musa.
     Quest’avel fabbricò destra mortale;
     E ogn’opera mortal rapida notte
     D’obblivione inghiotte.
     Ma, se per me dalle Pierie Dee,
     Che, a muta a muta, i miei
     Nove quaderni ingentilir d’un fiore,
     Vogli impetrar favore,
     Saprai come alle tenebre
     Dell’Orco io m’involai; che mai non fia
     Fosca un’aurora per la lira mia.


X.

D’Antipatro di Tessaglia.

(I, 67, 8.)


LE NOVE POETESSE GRECHE


Queste, lingue di ciel, Pierie donne
     D’inni Elicona o il Macedonio giogo