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XVII.


(Da Giovanni Stobeo, Florilegio, IV, 12.)


Ad una femmina ricca e ignorante


(Vedi Stobeo stesso e Plutarco, Precetti Conjugali e Convito, III, 1)


TRADUZIONE ALQUANTO LARGA,
SECONDO IL TESTO DEL WOLF.


Morrai, tutta morrai; nè ricordanza
     Di te dopo l’avello
     Sorviverà nessuna:
     Però che mai non dispiccasti rosa
     Nata in Pieria: bruna
     Tragitterai dell’Orco
     La dolente laguna:
     Nè te, fanciulla, mai
     Persona rivedrà, quando sarai
     Volata via tra’ vani
     Simulacri de’ Mani.


TRADUZIONE PIÙ STRETTA E FEDELE,
SECONDO IL TESTO DEL NEUE.


Quando che sia, tu giacerai sepolta;
     Agli avvenir membranza
     Niuna di te varcando;