Pagina:Francesco Ambrosi, Trento e il suo circondario descritti al viaggiatore, 1881.djvu/25

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Notizie generali 23

in Trento i Goti e poi i Longobardi. Teodorico pose mano a ristaurarne le mura, e il Castello ch’era al suo Dosso; Evino fu primo Duca longobardo sedente in Trento; e, caduta anche la potenza de’ longobardi, vi comandarono i Franchi, e il Trentino fu governato da un Marchese. Nell’anno 1027, questo Marchesato, per donazione di Corrado il Salico, fu convertito in Principato ecclesiastico. Udalrico II fu primo Vescovo con dominio temporale, con giurisdizione estesa dalla Chiusa di Verona a quella di Bressanone, lungo le due sponde dell’Adige.

I Vescovi Principi vi governavano secondo le leggi e le consuetudini del paese, e deliberavano col parere della loro Curia. Il Municipio non era escluso dal prendere parte ai pubblici affari: v’entrava ora con voto consultivo, ed ora con voto deliberativo; avea un proprio statuto ed era amministrato da proprj Consoli.1 Geloso delle sue franchigie, vegliava accu-


  1. Questo Municipio conservava le tradizioni del municipio latino. Si diceva Magistrato Consolare, e godeva diritti anteriori a quelli de’ Principi Vescovi, non meno che il diritto di presentare al Principe Vescovo la terna per la nomina del Podestà o Pretore, al quale era affidata la giurisdizione civile e criminale. Dovea essere persona tolta fuori di diocesi, che non avesse rapporti di attinenza o parentela con alcuno de’ cittadini; e, com’era nominato, il Podestà entrava in città al suono della campana del Comune, la renga, preceduto dai Consoli, da due trombetti, da due littori coi fasci consolari d’argento, e dalle imprese e gli stendardi del suo casato. Visitava il Duomo; dov’era tenuto, entro tre giorni, di fare un’offerta all’altare di San Vigilio; e fatto ciò veniva