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132 Delle Frascherie

per lo più con gioconda amplificatione, e con tutto che riconoscesse egli per grand’Huomo Horatio in quel verso.

1— — — Venusina digna Lucerna.

Non volle però imitarlo nelle satire, mà lassò frasi, e norme più di lui esemplari in quel genere.

Vuol esprimere Giuvenale l’attione di uno, che russa fingendo di dormire, e dice.

2Vigilanti stertere naso.

Chi dicesse hoggi fuor di satira in grave Vegghianti nari, daria sul naso al sicuro, non havendo a fare con questo membro, più la vigilia, che il sonno; e pur quivi è vagamente detto.

Vuole descrivere una commotione di collera, in cui si stringono i denti, stridendo; e dice con evidenza d’una grave piacevolezza.

3— — — Per lacrymas effundere bilem
Cogaris, pressoque diu stridere molari.

Chiama il Tempio della Dea Iside Ruffiano, perché in esso solevano alcuni traficar adulterj.

4— — Isiacae sacraria Lenae.

Hoggi non saria ammesso nella grave descrittione de’ nostri Tempij sì temerario titolo.

Udite com’egli accoppia il grave, e ’l ridicolo in questi versi.


  1. Iuv.
  2. Iuv.
  3. Iuv.
  4. Iuv.