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Pagina:Frascherie.djvu/232

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232 Delle Frascherie

Giuvenale, 1Laudatur, & alget.

Si vide colà ne gli andati Secoli qualche erudito huomo inalzato, e tenuto in pregio; mà per maraviglia si strepitò col Satirico. Exemplum novorum fatorum, come si disse di Quintiliano arricchito.

Nè mancano anche hoggi letterati huomini, ch’entrano colà a i servigij di quei Primati; ma è certo, che ogn’altro mestiero vi fanno fuor, che il loro, chi sarà più degno di un altro, di dar da bere al Padrone, non havrà però dal Padrone più da magnare di quel che un altro si habbia, anzi, quando il Letterato muoia in servitio, sarà forza, che lasci herede il Padrone, non di quello che hebbe per mercede: ma di quel che avanza per merito.

In somma trattiene quei pochi, che vi distinsi, gli altri, molti vogliono, che le lettere di un Huomo sian prezzo, da comprare il servitio, non pompa da adornare la padronanza. Quindi è, che frà i Sudditi ancora è più scorza di letteratura, che midolla; perche poco frutto se ne tragge; e poche Arti da gli honori son coltivate: e però non avanzandosi gl’huomini per sentiero di scienze à i gradi, non curano gl’ingegni giovanili di trapassare in esse da i Novitiati alle Professioni. Una sola Filosofia si studia in quella Corte, & in


  1. Iuven.