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280 | Delle Frascherie |
Vi sia norma un Esempio. A l’altrui pene
Non siate voi di poche gratie avari,
Se bramate, che ’l Ciel dal vostro bene
Farsi pietoso a’ vostri mali impari:
La Pietà, che quà giù gl’egri sovviene,
D’humido campo al vapor lieve è pari
Che dal suol dissettato in alto poggia,
E cade poi ricco d’usure in pioggia.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e6/Pagina15Frascherie-1.jpg/70px-Pagina15Frascherie-1.jpg)
Quì diè fine Egideargo alla lettura delle ottave di Teledapo, alle quali per la varietà delle materie, e de gli stili, opportunamente frapostivi, fecero ben tosto una lodevole appendice Rorazalfe, e Stamperme, mà perchè l’hore della sera invitavano gli Amici più faticati a’ refrigerij ò dell’aria, ò della mensa; Stamperme consigliò à tacere, attestando col parer d’Hippocrate, che il Silentio, à chi vuol astenersi dal bere, era un ottimo Antidoto contra il male della sete.