Vai al contenuto

Pagina:Frascherie.djvu/280

Da Wikisource.
280 Delle Frascherie

Vi sia norma un Esempio. A l’altrui pene
     Non siate voi di poche gratie avari,
     Se bramate, che ’l Ciel dal vostro bene
     Farsi pietoso a’ vostri mali impari:
     La Pietà, che quà giù gl’egri sovviene,
     D’humido campo al vapor lieve è pari
     Che dal suol dissettato in alto poggia,
     E cade poi ricco d’usure in pioggia.



Quì diè fine Egideargo alla lettura delle ottave di Teledapo, alle quali per la varietà delle materie, e de gli stili, opportunamente frapostivi, fecero ben tosto una lodevole appendice Rorazalfe, e Stamperme, mà perchè l’hore della sera invitavano gli Amici più faticati a’ refrigerij ò dell’aria, ò della mensa; Stamperme consigliò à tacere, attestando col parer d’Hippocrate, che il Silentio, à chi vuol astenersi dal bere, era un ottimo Antidoto contra il male della sete.



IL FINE.