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396 nota

III

Gli editori del 1725, come ho giá detto, non si contentarono di riprodurre il testo di una delle vecchie ristampe del poema, e per la prima volta ne costituirono uno nuovo, che riuscí molto diverso e migliore. A questo giunsero con l’esame del cod. Palat. 343 (allora Boccoliniano), dei due codd. Class. 124 (allora Estense) e 231, del cod. Bol. Univ. 989 (allora Beccariano), nonché delle edizioni precedenti (meno la Milanese, che non conoscevano), e specialmente della Perugina, facendo conoscere agli studiosi anche le varianti non accettate. Ma quel lavoro critico, certamente faticoso e in gran parte lodevolissimo, se piacque agli eruditi del tempo, non poteva accontentare in tutto e per tutto quelli di epoca piú a noi vicina, che vedevano in esso troppo ingentilito l’aspetto linguistico del poema rispetto alla rozzezza dialettale delle precedenti edizioni, e vi trovavano ancora molti luoghi oscuri, una punteggiatura spesso inesatta e altri difetti minori. Se quell’edizione insomma ha maggiore importanza delle altre, non può avere il valore di definitiva, anche per il limitato numero di codici consultati dal Canneti, che piú direttamente degli altri si occupò della critica del testo.

Ciò posto, sarebbe stato conveniente, nell’apprestare una nuova ristampa del Quadriregio, non curarsi piú che tanto della Folignate e procedere alla formazione d’un nuovo testo su altri manoscritti autorevoli. Ma questo avrebbe imposto una fatica tutt’altro che lieve (si tratta di 12101 verso!); né lievi sarebbero state le difficoltá per riunire e consultare in un luogo solo il maggior numero possibile di codici appartenenti a tante biblioteche italiane e straniere. Miglior partito, quindi, mi è sembrato quello di riprendere ora come base del nuovo il testo del poema edito nel 1725 e correggerlo col soccorso di altre lezioni non esaminate o non apprezzate da quegli editori, e coll’uso dei mezzi suggeriti dalla moderna critica filologica. E questo è ciò che io ho fatto scrupolosamente libro per libro, canto per canto, verso per verso.

Fra i codici del Quadriregio ancora inosservati e tuttavia importanti ho scelto quello segnato Conv. Soppr. C. I. 505 della