Pagina:Frezzi, Federico – Il quadriregio, 1914 – BEIC 1824857.djvu/411

Da Wikisource.

nota 405

nale delle dieci edizioni, che fa capo a quella del secondo gruppo di codici? Certo la tradizione è un argomento molto valido, ma in questo caso non è decisivo: quante tradizioni non sono basate su errori iniziali? Se quindi questo argomento non fosse suffragato da altri, la distribuzione giá consacrata nelle stampe avrebbe dovuto cedere il posto a quella del primo gruppo di codici, che è rappresentata da un maggior numero di manoscritti. Ma tanto questa quanto quella dell’unico cod. Segniano non si conciliano affatto con la partizione generale del poema, poiché i capp. 16, 17 e 18, che quegli amanuensi includono nel l. III, parlano del paradiso terrestre e del regno della Temperanza, che sono indubbiamente materia del l. IV. All’assurditá di quelle due maniere di distribuire i capitoli degli ultimi due libri del Quadriregio si oppone la razionale esattezza dell’altra, e soprattutto per questo ho seguito anche qui la tradizione.

Quanto ai sommari, è notevole il fatto che giá il Canneti aveva lasciato da parte quelli, sempre uguali, delle stampe precedenti e ne aveva introdotti di nuovi e piú brevi. Donde egli traesse questi sommari, cosí diversi dagli antichi, non ci ha detto in nessuno scritto. Ma è facile supporre che il Canneti, desideroso di pubblicare argomenti chiari e concisi ad un tempo, si servisse soprattutto di quelli che trovava nei due codd. Classensi e che rispondevano meglio degli altri al suo intento, e li adattasse qua e lá al gusto dei suoi tempi: cosí ho desunto da un confronto, che ho potuto fare tra i due codici e la stampa folignate. Forse codesti sommari non sempre soddisfano a tutte le esigenze, perché non sempre ci dicono tutto ciò che i vari capitoli del poema contengono; ma io non ho voluto sostituir loro altri tratti da qualche codice non esaminato dal Canneti, per la semplice ragione che non si sa se il Frezzi abbia lasciato coi versi anche le rubriche, e quale sia, tra le diverse forme che ne abbiamo, la piú antica. Riproducendo però gli argomenti cannetiani, ne ho ritoccato l’ortografia e l’interpunzione e ne ho eliminato le lettere maiuscole non necessarie.

La numerazione marginale dei versi e l’indice analitico dei nomi e delle cose notevoli, che ho aggiunto alla presente ristampa del poema frezziano, ne renderanno, spero, piú facile l’uso agli studiosi.