Pagina:Frezzi, Federico – Il quadriregio, 1914 – BEIC 1824857.djvu/68

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62 libro primo

     Pervengon poi al pegaseo fonte,
65ove i poeti bevon la sacra onda;
e poi d’alloro inghirlandan la fronte.
     All’altro giro, che vieppiú circonda,
va poi chi prega la guida che ’l mene,
e dietro a’ passi suoi sempre seconda.
     70Sette reine, nobili camene,
che dienno alli gran saggi le mamille,
di latte di scienza tanto piene,
     si trovan lí e nitide e tranquille
mostran sette scienze, ovver sett’arti,
75con dolce dire e con soavi stille.
     Altra regina trovi, se ti parti,
che splende quanto il sol nel mezzogiorno,
quando ha li raggi meno obbliqui o sparti.
     Quella regina è tutta intorno intorno
80fulcita d’occhi assai vieppiú che Argo
ed ha del sole il nobil viso adorno.
     Con tutti gli occhi il regno lungo e largo
ella contempla e rende tanta luce,
ché quivi non può ’l viso aver letargo.
     85La scorta saggia altrove anco conduce,
dov’è l’altra regina sí modesta,
ch’ogni costume e senno in lei riluce.
     Fabricio e Scipion nutricò questa.
Ella è che ad ogni troppo pone il freno
90ed è negli atti e nel parlare onesta.
     Altra reina è anco dentro al seno
d’esto mio regno, di tanta fortezza,
che a nulla violenza mai vien meno.
     Né mai menacce, né losinghe apprezza;
95né fortuito caso mai la piega;
né muta faccia a doglia, né a dolcezza:
     il piombo solo è che la vince e spiega
sí come il diamante, e cosí face
di questa dea chi umilmente la prega.