Pagina:Frezzi, Federico – Il quadriregio, 1914 – BEIC 1824857.djvu/9

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CAPITOLO I

Come all'autore apparve Cupido, e questi lo condusse nel regno di Diana,
ove a' preghi del medesimo ferí la ninfa Filena.

     La dea, che 'l terzo ciel volvendo move,
avea concorde seco ogni pianeto
congiunta al Sole ed al suo padre Iove.
     La sua influenza tutto 'l mondo lieto
5esser faceva e d'aspetto benegno,
da caldo e freddo e da venti quieto.
     E Febo il viso chiaro avea nel segno,
che fu sortito in cielo ai duo fratelli,
ond'ebbe Leda d'uovo il ventre pregno,
     10E tutti i prati e tutti gli arboscelli
eran fronduti, ed amorosi canti
con dolci melodie facean gli uccelli.
     E giá il cor de' giovinetti amanti
destava Amore e 'l raggio della stella,
15che 'l sol vagheggia or drieto ed or davanti,
     quando il mio petto di fiamma novella
acceso fu, onde angoscioso grido
ad Amor mossi con questa favella:
— Se tu se' cosa viva, o gran Cupido,
20come si dice, e figlio di colei,
ch'amore accese tra Enea e Dido;
     se tu se' un del numer delli dèi,
e se tu porti le saette accese,
esaudisci alquanto i desir miei.