Pagina:Fusinato - Poesie patriottiche, 1871.djvu/12

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vi al lettore

quando i cervelli andavano a spasso su per le nuvole, e col cuore e col desiderio si ricacciavano gli stranieri al di là degli ultimi lembi di terra italiana. Ma l’ebbrezza durò poco; i tristi anni succedettero alle baraonde spensierate e giulive; e fattisi più acuti e tormentosi i mali della patria, rimessero fuori il capo i medesimi farabutti di prima; ritornarono a galla le giubbe rivoltate; e gli armeggioni d’ogni risma e colore, e i furfanti matricolati, e i Girella, i Gingillini e le maschere spadroneggiarono sotto la protezione delle baionette croate.

Se la morte non avesse rapito immaturamente l’immortale poeta, forse i suoi canti migliori, i suoi sdegni più acerbi, le staffilate più solenni sarebbero piovute come gragnuola sulle spalle dei redivivi truffatori d’Italia; e se una stella benigna avesse consentito che quella vita carissima fosse anche oggi serbata come gloria vivente della letteratura civile, vi so dir io, o.lettori, che ne avremmo potute sentir delle belle. La satira politica avrebbe allargato i confini, si sarebbe slanciata in nuovi orizzonti, e come fulmine luminoso avrebbe saettato le codardie di noialtri, che non sap-