Pagina:Fusinato - Poesie patriottiche, 1871.djvu/21

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al lettore xv

sempre qualcosa di riposto e di sottinteso che all’attento lettore non può sfuggire, e che scoppia poi in nobilissimo canto quando la lirica piglia il sopravvento sulla satira. Il metro serrato, le immagini concitate, lo stile che manda scintille, e un impeto di giovanile baldanza fanno allora battere il cuore a chi legge, e ci par proprio di vivere in mezzo agl’italiani chiamati alla riscossa, e sentiamo quasi attorno a noi l’eco degli applausi, partecipiamo a quegli entusiasmi, ci sorride e ci risplende sugli occhi il sole della primavera dell’indipendenza italiana.

L’autore dice da sè di quali persecuzioni furono fatti segno i suoi scritti. Ma i sequestri, le multe, le condanne, la soppressione dei giornali sovversivi che osavano pubblicare le poesie di Don Fuso e di Fra Fusina non bastarono a scoraggiare il fecondo poeta. Cacciato da un giornale perchè gli si strozzava in gola improvvisamente la vita, ne fondava un altro con la fida ed eletta schiera degli amici provati, e soppresso anche quello, risorgeva il giornale sott’altro nome. Il governo austriaco, che voleva serbar sempre le apparenze della legalità, si sentiva impotente