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LIBRO TERZO.

DALL’ANNO 1335 FINO AL 1535


CAPITOLO PRIMO.

Azone Visconti s’impadronisce di Lecco e della Riviera — Anche la Valsassina si assoggetta al Visconti — Risorgono le fazioni nella Valsassina e nelle terre limitrofe — La Valsassina ed i contorni sono in guerra con Lecco — Gli Arrigoni di Cremeno e d’Introbbio, i Pozzi di Falghera e di Acquate ed altri prendon l’armi in favore di Carlo Visconti, ma sono superati e banditi — Tornano in patria — Giacomo Arrigoni conte della Valtaleggio — Statuti delle valli Taleggio ed Averara — Statuti della Valsassina.

Sebbene le terre che furono già soggette ai Della Torre obbedissero ora ai Visconti, pure Lecco, la Valsassina e le limitrofe contrade non erano ancor vinte e soggiogate. Ma Azone Visconti, successo nel dominio a Galeazzo, rassodato il governo ed ottenuto Como, mandò un potente esercito al conquiste di Lecco da quarant’anni ribelle, il quale venne, coi paesi allo intorno e colla Riviera, in potere di lui1. E perchè non potesse più quel borgo rivoltarsi nè prestar asilo ai nemici, lo fortificò con nuove mura e torri, e vi costrusse un ponte che con giunse le due sponde del lago.

Allora anche la Valsassina si assoggettò ad Azone con certi patti, ed i Torriani cedettero la rocca di Bajedo e gli altri forti, ritenendo però le entrate di alcune decime che nel 1353 ancora si esigevano dalla chiesa di Primaluna2.

  1. Fiamma, De rebus gestis Azonis, ecc., pag. 1013. — Ann. Mediol., cap. XVIII.
  2. Cattaneo Torriano, Cronaca dei Torriani, ecc., Ms. cit. Nel 1353 Simone, figlio del conte Della Torre di Milano, ed allora abitante a Primaluna, comperò da Pietro Cattaneo una vigesima quarta parte delle decime che si esigevano in Valsassina secondo l’antico costume. In questa valle aveva pure alcune decime l’arcivescovo di Milano. Nel 1344 l’arcivescovo Giovanni Visconti rinfeudò i diritti di decima che aveva in Ombriago, e tre quarte parli di quelle di Mosnico e di Erbosco nel territorio di Mugiasca a Guglielmo, Pietro e Valerlolo Denti di Bellano, i quali aveveno già in feudo antichissimo (Memorie presso di me).