Pagina:Gaci - Poetica descritione d'intorno all'inventioni della sbarra combattuta in Fiorenza, 1579.djvu/14

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[versione diplomatica]


gio l'haueſſe richieſto, haueſſe altrui dimoſtrato, che quello, che non con la piaceuolezza ſi foſſe fatto, haueria potuto con la forza ottenere. Perche ne queſto ancora foſſe impedimento alla noſtra piena ſodisfattione; tu ſai, che dall'eccelſo Tonante datore di tutti i regni per gratia impetrammo, che il piaceuole Himeneo con quel prencipe, che foſſe ornamento del mondo, in matrimoni la congiungeſſe. Ottenuta la deſiderata gratia, & dal donatore di lei dichiarato, chi foſſe quel fortunato Prencipe, che poſſeſſore, e marito di queſta valoroſa Donna eſſer doueſſe: tu ſai, che, per mio comādamento, lei dalle riue d'Adria, oue alle dolci acque d'Arno le ſuperbe mura della bella Flora fanno ſponda, conduceſti. Arriuata ella quiui, tu naſcondendoti ne' ſuoi begli occhi, quando opportuna hora ti parue, al giouane, & valoroſo Principe di quei regni innanzi la preſentaſti, lo quale meraugliando della nuoua bellezza, & fiſſando nelle vaghe luci della giouane Donzella, oue tu con gran piacere naſcoſo ti ſtaui, gli occhi ſuoi, reſtò dalle tue inuiſibili ſaette profondamente ferito: & furono in quello ſtante per opera tua i cuori dell'vno, & dell'altra di loro del tuo foco coſi potentemente acceſi, che fino a tanto, che mortali ſaranno, s'ameran ſempre. Paſſarono molti tempi, per occulta cagione ripoſta ne' ſegreti petti de gli Dij (tutto per beneficio degli huomini, alla conſeruatione


[versione critica]


gio l'havesse richiesto, havesse altrui dimostrato, che quello, che non con la piacevolezza si fosse fatto, haveria potuto con la forza ottenere. Perche ne questo ancora fosse impedimento alla nostra piena sodisfattione; tu sai, che dall'eccelso Tonante datore di tutti i regni per gratia impetrammo, che il piacevole Himeneo con quel prencipe, che fosse ornamento del mondo, in matrimoni la congiungesse. Ottenuta la desiderata gratia, et dal donatore di lei dichiarato, chi fosse quel fortunato Prencipe, che possessore, e marito di questa valorosa Donna esser dovesse: tu sai, che, per mio comandamento, lei dalle rive d'Adria, ove alle dolci acque d'Arno le superbe mura della bella Flora fanno sponda, conducesti. Arrivata ella quivi, tu nascondendoti ne' suoi begli occhi, quando opportuna hora ti parve, al giovane, et valoroso Principe di quei regni innanzi la presentasti, lo quale meraugliando della nuova bellezza, et fissando nelle vaghe luci della giovane Donzella, ove tu con gran piacere nascoso ti stavi, gli occhi suoi, restò dalle tue invisibili saette profondamente ferito: et furono in quello stante per opera tua i cuori dell'uno, et dell'altra di loro del tuo foco cosi potentemente accesi, che fino a tanto, che mortali saranno, s'ameran sempre. Passarono molti tempi, per occulta cagione riposta ne' segreti petti de gli Dij (tutto per beneficio degli huomini, alla conservatione


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