Pagina:Gaci - Poetica descritione d'intorno all'inventioni della sbarra combattuta in Fiorenza, 1579.djvu/21

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ftato quietamente vitìfero. Quando poi la fot tunaddl’humane cole ióbita nuolgitr.ee della loro profferita {nuidiofa, il cieco fanciullo dominatore de gli D-j ad habitare ne’ loto pet ti conduife, efsi la loro tranquilla calma con inquietatempeftacommutarono. Inatnorati colloro quàto più fi può calciamele di tre g,o* uam Donne, à nulla altra di quel paelcdi bellezza inferiori; auuéga che da quelli munaco fa atta ad acquiftarfi l’amore del l’amate Donne indietro fi l’afci alle* non fù però mai,cheel li poteflero à quello defiderato legno perucm re. Ond’elli dopo tutte le proue pollibtli conofciutOjpoter prima auuenire,che gli erranti lumi del Cielo torcere dall’ufata via,&cado tea terra l’infinito pefo del fuperbo Atlante fi vedeiano.che fodero già mai al polTeflo de’cuo ri dell’amate donne per arri tiare: datili alla di fperationei propofero, lafoiat. i romon della Cittàjhabitare i quieti filcnnj delle npolte lei ue, oue dii fenza interrompimento poteflero della nemicafortuna, c del crudele amore tan io dolerli,che dellata di loro pietà ne’ petti de gl, Dq, fodero da quelli con collana morte, o con altro rimedio à fine delle loro mìfcrie arrecati. Preio colloro dalla Città volontario efilio: fenza maireitare giorno, nè notte di fpargeredogliofelagrimeimclcolando tal hora còl pianto pietole voci, le quali erano de noiofi penficri delle loro affannate memi riuelatrici.-tamo camminarono noncótenti de