Recato à la Natura, e quella vinto
Ne la bell' opra, ond' è tant oltre ſpinto
Trà le memorie il Pratolino adorno;
Ed in riua al Tirreno hauer Livorno
Fatto ampia terra, e d'alte mura cinto;
L'Elba reſa piu forte; e ſempre accinto
Col penſiero à gran geſti eſſer d'intorno:
Il richiamar le venerande figlie
Del ſommo Gioue ad habitar la terra,
Già gran tempo di loro pouera, e ſola:
Son le cagion, che rare merauiglie
Spiega del valor voſtro, ouunque vola
La preſta Dea, cui nulla il paſſo ſerra.
Nella coronatione della Sereniſſima Signora
B i a n c a Cappello Gran Ducheſſa
di Toſcana.
S o n e t t o d e l m e d e s i m o.
M
Entre aſcendono al Ciel fumi, & odori
D'eletti incenſi, e di deuoti fuochi;
Acciò propitio il ſommo Dio s'inuochi,
Onde piouon quà giù gratie, e ſplendori:
Quando d'Etruria, e d'Adria vniti i corsi
Iuan là sù volando, oue da pochi
S'ottien ſalire, e ne gli Empirei lochi
Impetrauano altrui lumi, e fauori:
Ecco d'alto venir fregio il più degno,
Che'n terra ſcenda, e l'aureo crine adorno
Di B i a n c a fronte coronar ſi vide:
E s'udì riſonar l'aria d'intorno.
Donna, al cui pregio ogni intelletto arride,
Queſto è del suo valore vn picciol ſegno:
[versione critica]
Al Sereniss. Sig. D. FRANCESCO de' Medici
Gran Duca di Toscana.
S o n e t t o d e l l' a u t o r e.
L'
Haver voi con tant' arte invidia, e scorno
Recato à la Natura, e quella vinto
Ne la bell' opra, ond' è tant oltre spinto
Trà le memorie il Pratolino adorno;
Ed in riva al Tirreno haver Livorno
Fatto ampia terra, e d'alte mura cinto;
L'Elba resa piu forte; e sempre accinto
Col pensiero à gran gesti esser d'intorno:
Il richiamar le venerande figlie
Del sommo Giove ad habitar la terra,
Già gran tempo di loro povera, e sola:
Son le cagion, che rare meraviglie
Spiega del valor vostro, ovunque vola
La presta Dea, cui nulla il passo serra.
Nella coronatione della Sereniſſima Signora
B i a n c a Cappello Gran Ducheſſa
di Toſcana.
S o n e t t o d e l m e d e s i m o.
M
Entre ascendono al Ciel fumi, et odori
D'eletti incensi, e di devoti fuochi;
Acciò propitio il sommo Dio s'invochi,
Onde piovon quà giù gratie, e splendori:
Quando d'Etruria, e d'Adria uniti i corsi
Ivan là sù volando, ove da pochi
S'ottien salire, e ne gli Empirei lochi
Impetravano altrui lumi, e favori:
Ecco d'alto venir fregio il più degno,
Che'n terra scenda, e l'aureo crine adorno
Di B i a n c a fronte coronar si vide:
E s'udì risonar l'aria d'intorno.
Donna, al cui pregio ogni intelletto arride,
Questo è del suo valore un picciol segno: