Pagina:Gaci - Poetica descritione d'intorno all'inventioni della sbarra combattuta in Fiorenza, 1579.djvu/7

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[versione diplomatica]


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R A N O già i volanti deſtrieri portatori della diuina luce nell'onde d'Heſperia attufati: & all'oſcure tenebre della ſoprauegnente notte dalla fredda Delianō impedite haueuano interamente ceduto i chiari ſplendori del trapaſſato giorno, la cui prima hora fu da Mercurio ſignoreggiata: quando nel gran cortile delle reali caſe; al cui ſuperbo edificio in prima da Luca Pitti incominciato, hanno dato da poi i gran Duci de' Toſcani regni ampio, e glorioſo fine; furono acceſi con mirabile preſtezza infiniti fuochi, la maggior parte de quali da bianchiſsima cera, e non pochi dal dolce humore della pallida Oliua erano mantenuti. Incominciando queſti a ſpiegare in alto le loro fiammelle, fecero vn ſi gran lume d'intorno, che pareua vn'altro nouello giorno al già paſſato continuarſi. All'hora il gran cortile per opera di dotto Architetto in forma di natural teatro ridotto; di mille vaghi fregi di proſpettiua, e di pittura adornato, nel ſuo ſolare a guiſa d'vn verde prato ſparſo di variati fiori dimoſtrandoſi; ſi fece piu bello. Ne molto ſtette, che vditoſi in prima grandiſsimo tuono di pifferi, e di tamburi, e d'altri barbari ſtormenti, ſi vide da poi dalla parte del gran cortile riuolta a mezo giorno vna gran tenda cadere a terra, la quale copriua la ſpa-


[versione critica]


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R A N O già i volanti destrieri portatori della divina luce nell'onde d'Hesperia attufati: & all'oscure tenebre della sopravegnente notte dalla fredda Delianon impedite havevano interamente ceduto i chiari splendori del trapassato giorno, la cui prima hora fu da Mercurio signoreggiata: quando nel gran cortile delle reali case; al cui superbo edificio in prima da Luca Pitti incominciato, hanno dato da poi i gran Duci de' Toscani regni ampio, e glorioso fine; furono accesi con mirabile prestezza infiniti fuochi, la maggior parte de quali da bianchissima cera, e non pochi dal dolce humore della pallida Oliva erano mantenuti. Incominciando questi a spiegare in alto le loro fiammelle, fecero un si gran lume d'intorno, che pareva un'altro novello giorno al già passato continuarsi. All'hora il gran cortile per opera di dotto Architetto in forma di natural teatro ridotto; di mille vaghi fregi di prospettiva, e di pittura adornato, nel suo solare a guisa d'un verde prato sparso di variati fiori dimostrandosi; si fece piu bello. Ne molto stette, che uditosi in prima grandissimo tuono di pifferi, e di tamburi, e d'altri barbari stormenti, si vide da poi dalla parte del gran cortile rivolta a mezo giorno una gran tenda cadere a terra, la quale copriva la spa-


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