Pagina:Gaetano Cantoni - Fisiologia vegetale, 1860.djvu/149

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toglie in pari tempo al terreno, e meno prontamente lo estenua. — Ho detto che il frutto, per maturare, sottrae in parte i materiali necessarj alla propria parte erbacea, ma il resto lo sottrae al terreno. Provate sopra due superficie uguali di prato, poste in eguali condizioni, a tagliar erba a frutto maturo in una, ed appena sfiorita nell’altra, e vedrete che, entro un anno, avrete maggior foraggio da quest’ultima; e che, se in questa potete concimare ogni due anni, in quella ove tagliate l’erba a frutto maturo, sarete obbligati a concimare tutti gli anni, se volete ottenere la stessa quantità di prodotto.

Ognuno sa che il legno delle piante morte in piede viene rifiutato da chi lo lavora e da chi lo fa servire come combustibile. A parità di volume e di secchezza, esso pesa meno di quello proveniente da piante tagliate ancora in corso di vegetazione. Al fuoco il legno, delle piante morte, dà minor fiamma e lascia una minor quantità di ceneri, perchè negli ultimi momenti della vita le piante consumarono una maggior o minor quantità dei loro stessi materiali; eppertanto il legno riuscirà di qualità tanto più scadente, quanto maggiore sarà stata la durata o l’intensità del deperimento. Su tale principio è fondata la rotazione pel taglio dei boschi, importando che lo scalvo od il taglio sia fatto non solo dopo l’epoca del massimo aumento, ma eziandio avanti che si mostrino gl’indizii di deperimento.

Da dove credete voi che traggano il loro nutrimento quei germogli che sorgono sul tronco delle piante di recente tagliate? — Quei germogli sono gemme latenti che si sviluppano a spese della sostanza del tronco istesso, come farebbe la gemma d’un innesto ad occhio.

Perchè ad alcune piante, il cui legname vorrebbesi conservare più a lungo, si leva in primavera un largo anello di corteccia in basso, mentre si lasciano in terra ancora per altro anno? — Perchè i germogli che svi-