Pagina:Gaetano Cantoni - Fisiologia vegetale, 1860.djvu/58

Da Wikisource.

56


da alcune foglie così macchiate l’epidermide ed osservandone il parenchima nei luoghi corrispondenti alle macchie sotto il microscopio, vidi colorato in nero il contenuto delle cellule ed in alcuni punti anche la parte interna dei vasi a trachee svolgibili. — Le radici erano ancora sane.

Un altra quercus robur dell’età di un anno egualmente cresciuta nella terra venne innaffiata colla medesima soluzione di ferrocianuro potassico adoperata nell’esperienza precedente. Dopo otto giorni dall’innaffiamento cominciarono a manifestarsi le macchie. Dopo il tredicesimo giorno (seguitando sempre l’innaffiamento) le foglie diedero segno di gran patimento; le macchie nerastre si erano estese a quasi tutta la lamina delle foglie; esaminate le radici, si videro alterate in alcuni punti e principalmente nelle parti giovani.

Alcune pianticelle di orzo (hordeum vulgare) seminate e cresciute entro un vaso ripieno di terra vegetabile comune furono irrorate con una soluzione di un grammo di solfato magnesiaco cristallizzato in 500 grammi di acqua distillata. Dopo aver praticato due innaffiamenti con questa soluzione, si osservò il residuo lasciato dall’evaporazione di alcune goccioline raccolte su una lamina di vetro. L’aspetto cristalliniforme di questo residuo fornì un indizio del passaggio del sale attraverso lo radici dell’orzo; tuttavia a maggior conferma si istituì anche il cimento chimico e questo convalidò la conclusione dedotta dal solo esame fisico. Le piante di orzo erano vigorose come le altre che vennero seminate nello stesso tempo e crebbero nella terra comune in un vaso irrorato con acqua comune. Anche le radici esaminate diligentemente, non diedero segno d’aver la benchè in minima parte sofferto.

Risultati perfettamente eguali ai precedenti si ottennero sperimentando nelle medesime circostanze di mezzo e di soluzione con il frumento (triticum sativum), con la segale (secale cereale) e con il granone (zea mays). Queste esperienze non si fecero su di un sol vaso per ciascuno dei surriferiti generi di graminacee ma su molti, osservati anche in differenti stagioni.

Si continuò ad irrorare per 15 giorni con la medesima soluzione di solfato magnesiaco (1 grammo di sale cristallizzato in