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§ 16. — Supposto che le soluzioni nutrano, il terreno non le cede. Sperienze di Malaguti, Regnault, Thenard e Brustleim.

Pure, voglio concedere che le piante si nutrano per mezzo de’ materiali disciolti nell’acqua ed assorbiti dal terreno; allora resterà solo a provare che il terreno, nelle condizioni normali, ceda queste sostanze all’acqua. La prova è semplicissima, ed ognuno può convincersi prendendo terreno coltivabile, stemperandolo nell’acqua distillata, indi passando al filtro la terra così imbevuta, ed esaminare l’acqua passata al di sotto.

Liebig, nel citato numero della Gazzetta universale, aggiunge:

La terra coltivabile non cede ma trattiene le soluzioni dei sali alcalini e l’ammoniaca.

Vediamo ora se questo fatto fu per la prima volta trovato dal Liebig, oppure se altri, in altri tempi ed altre condizioni, abbiano riscontrato lo stesso.

Nella IV.a Lezione di Chimica Agraria del professor Faustino Malaguti, trovo le seguenti espressioni:

Una delle proprietà più rimarchevoli dell’argilla è quella di condensare ne’ suoi pori l’ammoniaca introdotta nelle terre dalle acque pluviali o dagli ingrassi, e che altrimenti si disperderebbe a scapito della vegetazione.

Indi:

Nelle ceneri de’ vegetali si trovano quasi sempre date quantità d’alcali. Sarebbe lecito di ammettere a priori che le terre coltivabili contengono quasi sempre dei sali alcalini (il che è contraddetto dal fatto), i quali, essendo quasi tutti solubili, dovrebbero lasciarsi isolare dall’acqua. Però accade ben di rado che, lavando una terra arabile, a meno che non sia stata letamata recentemente, se ne separi dei sali alcalini. D’onde vengono adunque gli alcali che si trovano in quantità nelle ceneri? Ab-