Pagina:Gaetano Cantoni - I sussidi all'agricoltura,1870.djvu/10

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Perciò abbiam visto di buon grado nella lettera del ministro al comm. Peruzzi che, nelle condizioni attuali, bisogna saper resistere alle numerose domande per insegnamenti agrari, finchè una scuola superiore di agricoltura non giunga a fornire un sufficiente numero di buoni insegnanti.

Il ministro per promuovere la letteratura popolare agraria e la confezione di buoni manuali, assegnava un premio per concorso al miglior catechismo agrario italiano che potesse attagliarsi alla capacità media del nostro contadino. E anche qui la buona intenzione rimase vuota di effetto. Un catechismo agrario che si adattasse ad un paese che comprende oltre di undici paralleli, contornato al nord da una alta e nevosa catena di monti, e prolungantesi fra due mari, cui l’appennino presenta due diversi versanti, non poteva essere che teorico, e quindi inutile o non inteso dal contadino nè giovane nè adulto, e se per essere inteso si fosse ridotto alla parte pratica, il catechismo doveva farsi locale, provinciale, ma non sarebbe mai stato italiano. Pertanto i concorrenti, più numerosi di quanto era lecito sperare, tutti si trovarono imbarazzati a compilarlo, e nessuno potè rispondere con soddisfazione ai postulati del concorso. Si aggiunga la difficoltà della lingua agraria comune, per cui le medesime operazioni agrarie, i medesimi strumenti hanno diversi nomi in Italia, e alcuni nomi identici significano operazioni diverse.

Il ministero si rivolse ai comizi per avere da loro notizie statistiche sulla produzione del frumento e del vino, sulla quantità e qualità del bestiame, nonchè sulle condizioni dell’agricoltura nel triennio 1866-67-68. Era già un attestato di fiducia che il governo loro dava, supponendoli corpi più vivaci e più studiosi del loro argomento.

Volendo pur lasciar da parte la generale ripugnanza a fornir notizie sulla produzione o sul capitale bestiame, le notizie sul frumento trovarono un ostacolo nel macinato, e quelle sul vino, nel timore di una non improbabile prossima imposta di produzione sul vino. Perciò quelle notizie