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malattie dell’ulivo. 147

glieranno gradatamente mano mano che la vegetazione acquista vigore.

Alle volte la pianta muore sino alla base, cioè sino al coletto della radice, ed in tal caso, se l’ulivo non ha più di circa 30 anni, si taglia rasente terra. Numerosi sono i getti che sorgono nel primo anno, e questi si devono lasciare tutti per la ragione appena esposta. Nel secondo anno, se ne conserva soltanto tre o quattro, i più vegnenti e meglio ripartiti fra loro intorno alla parte recisa, e nel terzo e quarto anno si procura di formarne le diramazioni. Nella primavera del quinto se ne lascia un solo, ed il migliore, levando gli altri con radici onde trapiantarli in vivajo. — Quando però il ceppo abbia più di 30 anni, o che esso pure sia stato colpito dal gelo, è meglio scavarlo e stabilire la pianta sopra qualche getto che sorgerà dalle grosse radici, le quali si lasceranno intatte nel terreno, separate nettamente dal ceppo. Anche in questa circostanza i getti che sorgono sono molti, e nel quarto o quinto anno si lascerà al posto soltanto il più bello e vigoroso, e gli altri si ripianteranno nel vivajo.

La siccità troppo protratta bene spesso fa cadere le foglie, ferma la vegetazione e guasta il raccolto. Per rimediarvi, ove si può, si irrighi, e dove non si può irrigare si zappi frequentemente.

I tagli mal fatti, i mozziconi dei rami tagliati troppo lontano dalla base, i rami rotti producono quelli effetti che abbiamo notati al § 388 del Tomo I, e che si conoscono col nome di carie. A questo male altro rimedio non resta che togliere sino al vivo tutte le parti guaste col mezzo di appositi strumenti taglienti o perforanti, altrimenti il guasto progredisce con sempre maggiore intensità.

Le muffe ed i licheni devono pure essere levati diligentemente col raschiare la corteccia del tronco o dei rami, acciò non servano poi anche di ricettacolo agli insetti. Ma siccome il più delle volte queste apparizioni sono effetti d’una cattiva vegetazione della pianta, giova assaissimo il concime ed il lavoro più accurato.

Fra gl’insetti nocivi alla pianta dell’ulivo vi ha il chermes rosso (coccus oleae), insetto assai consimile a quello che vedesi sul fico, sulla vite, sull’oleandro, sui limoni. Ei si moltiplica così rapidamente ed in tale abbondanza da riuscire persino fatale alla pianta coll’impedirne quasi interamente la vegetazione. Nel verno il chermes si nasconde sotto la corteccia della pianta e non si mostra che verso la fine di maggio.