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delle aranciere. 309

l’uso combinato del termometro coll’igrometro per chi voglia agire accuratamente. Generalmente le aranciere conservano un’umidità maggiore di quanto porti la loro temperatura ambiente, per il che questo eccesso d’umidità stagnante agisce soprattutto sugli organi respiratorj della pianta, epperò veggonsi spesso cader le foglie agli agrumi, quantunque si possa essere certi ch’essi non hanno sofferto pel freddo. Nelle serre calde, propriamente dette, questa umidità è in relazione colla loro temperatura, e per di più in esse buona parte vien consumata nella vegetazione che continua artilicialmente in alcune piante; ma nelle aranciere semplici la vegetazione è affatto cessata, e soltanto leggiermente traspirano le foglie, per la quale funzione basterebbe l’umidità normale dell’aria ambiente; ma a questa di solito s’aggiunge quella che evapora dalla terra dei vasi, e per tal modo riscontrasi l’eccesso già notato.

Ecco adunque un altro motivo che rende utile il ritirare gli agrumi colla terra piuttosto asciutta, e perchè non debbasi mai innaffiare i vasi, sebben sempre assai leggiermente ed al mattino, se non quando la giornata permetta di poter aprire liberamente le imposte, e lasciarle aperte per molte ore.

§ 964. Il riscaldamento nei locali destinati ad aranciera, quando la stagione si faccia soverchiamente rigida, dovrebbe farsi con stufa da accendersi all’esterno, e non con bracieri ripieni di tizzoni e posti nell’interno. Il calore che rapidamente per legge fisica si porta in alto, induce uno squilibrio nella temperatura dei diversi strati d’aria del medesimo locale, per il che le foglie dei rami più alti sono le prime a soffrire od a cadere allorchè le giornate permettono d’aprire le imposte. Il fumo inoltre depone uno strato nericcio sulle dette foglie dei rami più alti, e ciò pure contribuisce non poco a produrre il danno soprannotato. S’aggiunga poi il consumo dell’ossigeno dell’aria per effetto della combustione fatta nell’interno, il quale non può essere rinnovato coll’aria esterna e che riesce certamente pregiudicevole alla pianta, sebbene sia cessata la vegetazione. La stufa adunque è preferibile perchè riscalda più lentamente ed uniformemente, e perchè si alimenta coll’aria esterna.

Deplorabile è poi l’uso quasi comune a tutti i giardinieri di esplorare la temperatura mediante alcuni recipienti ripieni di acqua, onde conoscere quando la temperatura scenda sotto lo 0°, riscontrandola gelata. Con questo mezzo non si conosce il bisogno del riscaldamento se non quando il male è già fatto; nè si conosce il preciso grado di temperatura, poi-