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52 della canapa.


Il primo di questi metodi vale quando l’agricoltore vuole ottenere filo e grano o seme da vendere; ma in questo caso si diminuisce il prodotto ed il valore del filo, poichè riesce più grossolano. Il secondo metodo fornisce un filo più abbondante e pregevole, dando un prodotto che equivale press’a poco a quello del filo e del grano che si ha col primo, avuto riguardo alla diversa spesa della mano d’opera, ed è utilissimo a lasciar crescere le sottoposte erbe, quando siasi bulato il canapajo. Quest’uso però suppone che il coltivatore comperi ogni anno altrove la semente pel suo canapajo. Egli è perciò che molti adottano il terzo metodo, quello cioè di lasciare nel campo una sufficiente quantità di piante femmine. Ma io ritengo come cosa assai migliore il seminare e lasciar crescere alcune piante di canapa in luogo isolato, ove possano stendersi liberamente, e portare una quantità maggiore di semi, e di miglior qualità.

Nel raccolto della canapa alcuni usano di svellerla ed altri di tagliarla appena sopra terra; questi ultimi ottengono una minor quantità di stoppa, ma il filo è più pregiato. In ogni caso chi avrà bulato il canapajo sarà meglio che tagli onde non svellere insieme le piante seminate come foraggio, e per non guastare e rendere ineguale la superficie del terreno. Chi invece non abbia bulato potrà svellere la canapa, gettando in seguito sul terreno semente di rape, ravizzone, lupino, ecc., secondo il bisogno, e poscia erpicare o rastrellare per ricoprirla.

Estirpata o tagliata la canapa, la si raccoglie e si trasporta al coperto, e la si appoggia al muro, onde dissecchi alcun poco, lasciandovela tre o quattro giorni, secondo la stagione; con ciò si ottiene altresì che i semi delle piante femmine maturano più completamente, e che più presto e più facilmente in seguito si può spogliare lo stelo dalle foglie. Quando, o per la quantità del prodotto, o per la distanza delle cascine, o perchè il clima sia abbastanza asciutto, non convenga trasportare la canapa verso l’abitato, si possono fare dei mucchi circolari, disponendo in piedi gli steli di canapa gli uni appoggiati agli altri, non troppo fitti fra loro acciò passi l’aria a disseccarli, ed abbastanza larghi alla base da non essere con troppa facilità atterrati dal vento. Appena però si veda che le foglie possono staccarsi, e che i semi, quando si voglia anche il prodotto di questi, siano abbastanza maturi, abbisogna subito disporre la canapa alla macerazione, poichè,