Pagina:Gaetano Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855.djvu/59

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54 della canapa.

stagnante sono i più usitati perchè più facili ad aversi in qualunque luogo, ove il terreno possa ricevere e trattenere l’acqua piovana, mentre il macerare nell’acqua corrente non è possibile che a pochissimi, e spesso anche non conviene intercettare o porre ostacoli al libero corso delle acque, tanto più se queste sono di piccoli cavi inservienti all’irrigazione. L’inconveniente capitale dei maceratoj stagnanti, posti di solito in vicinanza all’abitato, sono le emanazioni putride ed il cattivo odore che ancor manda la canapa dopo che la si estrae e si dispone a disseccare. La facilità colla quale si macera la canapa nei maceratoj d’acqua stagnante ed alquanto putrida, che è di sei giorni circa, suggerì a taluni di aggiungere previamente alla detta acqua delle sostanze putride o putrefacibili allo scopo di comunicarle il loro stato. In qualunque modo il maceratojo deve avere le sponde in legno od in muro, onde la terra non imbratti l’acqua e quindi la canapa; i fascetti devono disporsi orizzontalmente in modo che, essendo essi naturalmente conici, collocandoli l’uno contro l’altro in senso opposto, la superficie superiore dell’intiero ammasso presenti un piano orizzontale. Al dissopra di questa superficie, onde l’ammasso non galleggi, si mettono delle tavole che portano dei pesi sufficienti a mantenerlo interamente sott’acqua. È però da avvertire che sebben l’acqua stagnante conservi una temperatura di molto superiore a quella dell’acqua corrente, pure necessariamente la temperatura anche d’un maceratojo stagnante sarà maggiore alla superficie che non nelle parti sempre più basse, epperò giova talvolta rivoltare l’ammasso nel 3.° o 4.° giorno, mettendo in basso i fascetti che erano in alto e viceversa. La temperatura più opportuna per l’acqua d’un maceratojo è quella di 12° a 15°.

La canapa ben matura e cresciuta in estati aridi è più lenta a macerare che non quella immatura e che vegetò sempre rigogliosamente ed in estati umidi, a cagione della minor consistenza del legno dovuta a queste ultime condizioni. Il criterio per conoscere se la macerazione abbia compiuto il suo effetto consiste nel rompere uno stelo ed osservare se i fili si staccano facilmente dalla parte puramente legnosa e dalla corteccia.

Assai importerebbe che per macerare la canapa si potesse trovare un mezzo più breve, più comodo e più sicuro, perchè basato sopra cognizioni scientifiche. Finora si fecero solo dei tentativi, dai quali però non se ne trasse alcuna norma pre-