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del lino. 61

la semina di primavera che per quella d’autunno, la di cui pianta ha maggior tempo per ramificare.

Per la riuscita di questa coltivazione giova moltissimo l’essere oculato nella scelta del seme, e sebbene da noi questi non degeneri così facilmente, come avviene nei paesi più settentrionali, pure di sovente può riscontrarsi immaturo, o misto a semi di altre piante, e specialmente a quelli di erbe pratensi, e segnatamente del lollio, lollierella e grongo, dalle quali si monda col crivello. Il seme ben maturo deve essere ben nutrito, pieno di colore castagno-cupo, pesante, lucido e scivolante fra le mani, quasi come untuoso.

Disposto adunque il terreno in ajuole o porche, come si farebbe pel frumento sul quale s’intenda di stabilire la spianata, si eseguisce la semina a gettata, indi vi si può sovrapporre qualche concime ben minuto, quale sarebbe il panello in polvere, la fuliggine, lo sterco colombino, ecc., meglio ancora spargendovi concimi liquidi; poi si copre e si uguaglia il tutto con un rastrello, e si appiana leggiermente con un rullo o borlone di legno. La germinazione succede in sette od otto giorni, quando il terreno sia già per sè umido, od inumidito artificialmente coll’irrigazione avanti l’ultimo lavoro. Nel caso poi che il seme fosse già in terra asciutta, e che la pioggia non arrivasse, abbisognerà irrigare leggiermente per infiltrazione, avvertendo però che in questa circostanza, per quanta precauzione si adoperi nell’introdur l’acqua nei solchi che dividono le ajuole, questa ne trascina sempre una porzione unitamente ad una certa quantità di seme, per il che la nascita sulla parte bassa delle dette ajuole riesce quasi sempre ineguale.

Il lino d’autunno desidera che la neve lo ricopra nel verno, poichè così meno facilmente soffre pel freddo: in primavera ben di rado si può zappare ricoprendo già di troppo il terreno, ed abbiam detto che devesi sarchiare in ottobre. Quello invece di primavera si sarchia, quando ai primi di maggio abbia raggiunta l’altezza di 0m,05 a 0m,10. Se la stagione fosse asciutta sarà necessario irrigare ogni 8 o 15 giorni a seconda della qualità del terreno, e ciò soltanto fino al principio della fioritura, la quale succede dai 20 ai 25 di maggio.

§ 808. Passati quindici giorni dalla fioritura, cioè verso la fine di giugno o principio di luglio, il lino incomincia ad ingiallire, perde le foglie lungo lo stelo, e le capsule che con-